PERCHE' IL 4 NOVEMBRE
Perché il 4 novembre
è un giorno importante per la storia d'Italia? Perché si celebra in
questa data l'armistizio che nel 1918 pose fine alle ostilità tra
l'Italia e l'Austria - Ungheria, concluse sul campo con la vittoriosa
offensiva di Vittorio Veneto. Una vittoria frutto della
dedizione, del sacrificio e dell'unità del popolo italiano. Una
vittoria che costò la vita a 689.000 italiani mentre 1.050.000
furono i mutilati e i feriti: cifre che devono far riflettere, numeri
da ricordare.
Come cominciò? Il 28
giugno 1914 uno studente serbo spara contro l'arciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono d'Austria. L'attentato, di matrice
anarchica, innesca una serie di reazioni che culminano il 28
luglio del 1914 quando l'Austria presenta la dichiarazione di
guerra alla Serbia: è l'inizio di un conflitto che, per la prima
volta nella storia, assume un carattere mondiale. L'Austria, la
Germania e poi la Turchia scendono in campo contro la Serbia, mentre
con quest'ultima si schierano la Russia, la Francia, l'Inghilterra e
poi il Giappone e gli Stati Uniti.
La guerra sul fronte
italiano durò 41 mesi: più di tre anni di freddo e fame
sotto il rombo delle artiglierie nemiche, con in prima linea ragazzi
provenienti dalle più diverse aree geografiche d'Italia, uniti tutti
da una bandiera: il Tricolore. Le perdite italiane e in uomini e in
materiali furono gravissime. Nel pomeriggio del 3 novembre i delegati
austriaci firmano la resa. L'armistizio, patto di Villa Giusti, entra
in vigore il 4 novembre 1918. Termina così la guerra sul
fronte italo - austriaco, pochi giorni prima della conclusione
generale del conflitto, che vede il crollo della Germania e
dell'Impero austro – ungarico.
Anche Gessopalena diede un notevole contributo di vittime, elencate sulla lapide della torre civica, posata negli anni trenta, che ricorda i gessani morti nella Quarta Guerra d'Indipendenza, o Prima Guerra mondiale. L'elenco è incompleto, se ne contano 59, ma in effetti furono sessantasei.
Sessantasei figli della nostra terra, tra i quali uno studente, qualche artigiano ma soprattutto contadini morti per l'Unità d'Italia, tutti lasciati nel più completo oblio e negli ultimi decenni non è mai stato deposto un fiore in loro memoria. Il monumento al ricordo di essi, manco a dirlo, è ridotto in condizioni a dir poco pietose, a mala pena si riesce a leggere. Andrà perso se non si porrà velocemente rimedio alle infiltrazioni di acqua ed all'incuria del tempo.
Anche quest'anno, per la manifestazione del 4 novembre indetta dall'amministrazione comunale di Gessopalena, nulla è stato detto sul significato della festività, nulla è stato detto a ricordo dei sessantasei gessani che diedero la vita nella Prima Guerra mondiale, e nulla è stato fatto, e chissà se mai si farà, per la manutenzione della lapide; una lastra di freddo marmo, che almeno li ricordi !!
.Il 4 novembre è l'unica festa nazionale che, istituita nel 1919,
abbia attraversato le età dell'Italia liberale, fascista e
repubblicana.
5 Commenti:
e quindi cosa è stato festeggiato?
La ricostruzione storica è un pò lacunosa, dovresti ricostruire anche le ragioni che spinsero l'Italia in guerra.I nostri soldati, oserei dire,sono, purtroppo, morti INVANO in quanto l'impero austriaco, per evitare un altro fronte sul versante italiano aveva offerto all'Italia i territori del Trentino e parte della Venezia-Giulia poi riconquistati con il sangue della nostra miglior gioventù ( ma dovevamo prendere, quanti morti, l'Alto Adige, L'Istria(?) e la Dalmazia (?)).Maledetto nazionalismo con D'Annunzio in testa,e con Pascoli tanto glorificato nelle scuole italiane che già con la guerra di Libia dell'11 ebbe a dire:" La grande proletaria si è mossa" ma lui rimase sempre a casa, il vecchietto. Comunque il monumento a quei ragazzi è da restaurare e soprattutto da valorizzare.
Nel mio articolo "lacunoso" volevo solo spiegare, a quanti non lo sapesse e speriamo che siano pochi, il significato della festa 4 novembre.
In poche righe non potevo trattare un argomento così vasto con dovizia di particolari. Avrei dovuto parlare della Triplice Allenza con la quale eravamo legati alla Germania ed all'Austria fin dal 1882. In essa l'Italia aveva più volte tentato la risoluzione dei territori ma invano , anzi derisa e beffeggiata. Avrei dovuto parlare che l'Austria promise la restituzione del Trentino alla vigilia del nostro ingresso in guerra, ma si sarebbe verivicata solo se l'Italia l'avesse fatto a fianco dell'Austria e dopo il successo militare. Avrei dovuto parlare della Triplice Intesa ed i Patti di Londra. Avrei dovuto parlare dei Trattati di Versailles e dell'abbandono dei nostri rappresentanti, Orlando e Sonnino. Avrei dovuto parlare della vittoria mutilata, ecc. ecc..
Morti INVANO !?! Mi fa piacere che convieni sul restauro e valorizzazione del monumento ai 55 ragazzi (sessantasei), almeno per noi due non sono morti INVANO!
I morti per la patria vanno ricordati ed onorati tutti perchè sono eroi. Purtroppo a Gessopalena ne vengono ricordati solo alcuni perchè qualcuno ama usarli per propaganda politica personale o perchè non conosce la storia.....
I caduti gessani della Prima Guerra mondiale non trovarono spazio neanche sul calendario, edito dall'amministrazione comunale dal titolo:<< Patrioti Gessani del Risorgimento>> in occasione dei festeggiamenti del 150° dell'Unità nazionale. Su questo documento "storico" diedero spazio giustamente a tanti gessani noti e degni di menzione come Pellicciotti, Turchi, ecc. ecc. e alla Brigata Maiella. Storicamente il Risorgimento va dal Congresso di Vienna (1815) alla fine della Prima Guerra mondiale. Possibile che 55 giovani (sessantasei) che diedero la vita per l'Unità nazionale debbano essere così dimenticati? E' ignoranza ?!?
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