lunedì 23 gennaio 2012

UNA BRUTTA STORIA

Sul web ed in particolare su face book in questi giorni viene ripreso quanto accaduto nel periodo natalizio ad alcuni cani che sono stati avvelenati. Come gruppo di minoranza ci sentiamo di esprimere profonda amarezza per quanto è successo e ci sentiamo allo stesso tempo nel dovere di agire per impedire il reiterarsi di certi squallidi episodi. Come detto si tratta una storia brutta e ripugnante, ma non per questo il paese deve essere etichettato come incivile. Capiamo la rabbia di quanti amano gli animali ma non bisogna commettere l’errore di denigrare Gessopalena. Chiaramente non siamo preoccupati per un eventuale calo dei turisti visto che il loro afflusso è vicino allo zero, ma ci preme, da amministratori (seppur di minoranza), provare a risolvere i problemi nel bene e nell’interesse di Gessopalena per rendere il nostro paese più bello, e più vivibile.
Quanto è accaduto durante le vacanze di Natale ovviamente non ha giustificazioni tuttavia bisogna cercare di capire il perché siano accadute certe cose. A Gessopalena da diverso tempo esiste il problema del randagismo al quale  nessuno ha cercato di porre rimedio.  Ai tanti cani randagi (presumibilmente portati da fuori e abbandonati sul nostro territorio) di solito si aggiungono cani di proprietà che vengono lasciati liberamente in giro per il paese. Tutto questo fa si che molte volte si incontrano decine di cani che vagano in branco e che provocano un certo “fastidio” ai residenti, l’abbaiare di notte, escrementi trovati davanti casa e la semplice paura.
E’ possibile che chi ha commesso l’increscioso atto lo abbia fatto proprio con l’intento di colpire l’eccessivo randagismo. A scanso di equivoci, ribadiamo, una volta ancora, che l’atto è criminoso e che il colpevole meriterebbe il massimo della pena. Poi realmente nessuno sa chi sia il colpevole e quali siano state le motivazioni che lo hanno spinto. Tuttavia ci sentiamo di presumere che se fossero state utilizzate alcune piccole accortezze contro il randagismo forse tutto questo “schifo” non sarebbe accaduto.
A questo punto è doveroso sapere che nel 2009 il Consiglio Comunale (naturalmente sempre amministrazione Innaurato) ha adottato un regolamento proprio sul randagismo.  Questo regolamento contiene una serie di prescrizioni di facile applicazione che se adeguatamente adempiute produrrebbero un forte deterrente all’abbandono dei cani. L’art. 3 al comma 7 stabilisce che “la presenza di cani vaganti o randagi va segnalata prontamente agli organi di Polizia locale”. Come prima cosa i vigili devono verificare se il cane possa essere identificato qual’ora abbia il microchip. In questo caso si risale al proprietario e si restituisce il cane. Quelli non identificabili vanno comunque iscritti all’anagrafe canina regionale.
Poi ancora, il regolamento in esame, esattamente all’art. 5 comma 5, prevede che all’interno del territorio comunale sia adeguatamente segnalato attraverso apposita cartellonistica il divieto di abbandono e di maltrattamento dei cani, indicando anche le sanzioni previste per i trasgressori.
L’art.12 prevede la stessa possibilità che qualche giorno fa è stata applicata dal Comune di Roccascalegna e cioè la possibilità di dare in adozione i cani randagi a cittadini del posto erogando un contributo a favore del adottante. Lo stesso articolo prevede inoltre la possibilità per il Comune di stipulare convenzioni con strutture di ricovero autorizzate.
Il regolamento fa anche una serie di prescrizioni nei confronti dei cani di proprietà. E’ infatti stabilito che chiunque sia proprietario a qualsiasi titolo di cani, è tenuto ad iscrivere il proprio cane all’anagrafe canina regionale. Ed è prevista anche una sanzione pecuniaria per chi non vi provvede pari a 77,47 euro. Poi ancora è previsto che nelle aree pubbliche i cani devono avere il guinzaglio o la museruola e devono essere sempre accompagnati da una persona fisica. Chiunque viola queste disposizioni è punito con sanzione amministrativa di ammontare compreso tra 25,82 e 154,94 euro. Infine ricordiamo anche che per i proprietari dei cani c’è anche l’obbligo di raccogliere le deiezioni solide.
Se tutte, o almeno parte di queste regole, fossero state fatte applicare, forse il problema dell’abbandono dei cani sarebbe meno rilevante di quanto non lo sia stato in questi anni, e forse neanche le recenti uccisioni sarebbero avvenute. In un paese civile debbono poter convivere i cani, chi ama i cani e quelli a cui i cani non piacciano. Basterebbe rispettare un po di regole che invece quasi mai vengono considerate.
Fatte queste premesse invitiamo tutti coloro che ancor oggi sono indignati di fronte a quanto accaduto durante le vacanze di Natale, a prendere iniziative al fine di impedire il ripetersi i certi episodi. In questo senso il gruppo di minoranza mette a disposizione tutte le proprie prerogative per il raggiungimento di tale obiettivo.

2 Commenti:

Alle 23 gennaio 2012 alle ore 16:58 , Anonymous Anonimo ha detto...

Il problema e che a gessopalena non vi è il senso di comunità vi è un un pseudo potere clientelare da quattro soldi che pero incide negativamente sulla vita quotidiana:per anni si e passato dalle chiacchiere alle sfilate srnza affrontare i veri problemi sul degrado: ora che non c'è un becco di denaro si da la colpa al governo centrale e regionale ma a gessopalena negli ultimi sette anni sono arrivati solo le bricciole dalla regione e pure Del Turco era di casa in Comune con un ufficio della Fondazione Brigata Maiella di fronte alla stanza del sindaco

 
Alle 24 gennaio 2012 alle ore 12:59 , Anonymous Anonimo ha detto...

Una brutta storia è quella del fotovoltaico: bisogna fare subito chiarezza molte cose non quadrona

 

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