venerdì 10 giugno 2011

L'AMMINISTRAZIONE SCHIERATA CONTRO I CITTADINI........... INCREDIBILE!!!

Riportiamo un recentissimo articolo pubblicato dal giornale on line “primaDanoi.it” che mette in risalto il successo ottenuto dal nostro gruppo in merito al rimborso delle quote di depurazione! L’articolo sottolinea gli errori interpretativi del presidente delle SASI che erano stati avvallati anche dal nostro Sindaco che ha clamorosamente difeso la SASI schierandosi contro i diritti e gli interessi dei propri cittadini!! Sin dalla campagna elettorale, nella primavera del 2009, Innaurato e i suoi presero le distanze dalla nostra iniziativa ed oggi che il rimborso è ufficiale non ancora cambiano idea, ed anzi a dire il vero continuano a diffondere notizie false. Pare, infatti, che adesso stiano spargendo la voce che i rimborsi spetteranno a tutti, anche a coloro che  non presentano l’istanza di rimborso!! State attenti che si tratta dell’ennesima bugia! L’istanza è necessaria ed indispensabile. A tal proposito ricordiamo che la richiesta, non essendo soggetta a scadenza, è ancora presentabile ed il nostro gruppo è sempre a disposizione di tutti gli interessati per una adeguata consulenza.
Il comportamento degli amministratori di maggioranza è clamorosamente grave, per vedere come un’amministrazione seria si comporta vi invitiamo a visitare ( ad esempio) il sito ufficiale del comune di Montazzoli dove in homepage (http://www.comune.montazzoli.ch.it/index.php ) potete trovare tutte le informazioni del caso compreso il modulo da compilare e spedire per il rimborso!!! Che dire… non ci sono parole!!!!!!!

LANCIANO. La Sasi, società abruzzese per il servizio idrico integrato, rimborserà tutti i cittadini che hanno pagato (pur non utilizzandolo) il servizio di depurazione fognaria.
E l’indennizzo non toccherà solo agli utenti allacciati al servizio pubblico di fognatura ma che provvedevano autonomamente alla depurazione dei propri scarichi, come aveva inizialmente deciso, ma indistintamente a tutti i cittadini che avessero pagato oltre alla bolletta il canone di depurazione. Servizio, quest’ultimo, che non veniva erogato o non esisteva.
E’quanto la società di Lanciano che gestisce il servizio idrico integrato per i Comuni dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) 6 Chietino ha fatto sapere dopo che i cittadini si sono rivolti al difensore civico per ottenere i rimborsi.
Ed è stato proprio il difensore civico, l'avvocato Giuliano Grossi, ad ottenere dal Ministero dell'Ambiente l'interpretazione autentica dell’articolo 1 comma 5 del decreto ministeriale 30.09.09 che stabilisce «i criteri e i parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al Servizio di Depurazione».
Risultato? La Sasi ha eliminato dalle bollette le voci sul canone di depurazione, ha messo a disposizione il suo sito web per la pubblicazione dei clienti che hanno richiesto il rimborso e sta azionando le procedure per indennizzare i cittadini.
Visto il successo, il difensore civico ha invitato tutti gli altri consorzi di gestione di acquedotti, depurazione e fognature della Regione Abruzzo, ad eliminare dalle bollette le voci relative al canone di depurazione(in caso di mancato utilizzo del servizio) e a pubblicare elenchi degli utenti che avessero richiesto il rimborso per somme precedentemente versate e non dovute,
Soltanto qualche tempo fa il presidente della Sasi Domenico Scutti si mostrava reticente a rimborsare tutti gli utenti ma ammetteva l’indennizzo solo a quelli che, privatamente e con i propri mezzi, si erano dotati di un servizio di depurazione. Tutti gli altri, invece, non erano a suo dire legittimati a chiedere il rimborso.
Si appellava al comma 5 della sentenza 335 del 2008 della Corte Costituzionale che stabiliva il rimborso per i soggetti allacciati alla pubblica fognatura che provvedono autonomamente alla depurazione dei propri scarichi».
E tutti gli altri che pagavano inutilmente un servizio inattivo?
«Quella di Scutti è un’interpretazione unilaterale della sentenza», aveva denunciatoTullio Bozzi, consigliere di opposizione di Gessopalena (uno dei paesi interessati dal servizio) e lo definì «un escamotage che il neo presidente della Sasi avrebbe ingegnato per non pagare i rimborsi, che erano invece stati stabiliti a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale».
«Tutto questo perché le casse della Sasi sono vuote», denunciava il consigliere, rilevando «che molti dei 74 Comuni utenti di questa Società, dal lontano 2003, non avrebbero pagato il servizio idrico».
m.b.  10/06/2011 9.26

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