ANTENNA IN LOCALITA' ATRIENA: NUOVO CAPITOLO
A pagina 21 del
quotidiano Il Centro del 10 gennaio 2015 è apparso un articolo dal
titolo “Antenne ad Atriena: no del Comune, l'Ericsson va al Tar”.
L'articolista nel
riassumere le vicende della procedura in atto, relativa al suddetto
impianto, sfociato nella nota sentenza del Tar Abruzzo del febbraio
2014, che tra l'altro ha definito abusiva la Stazione Radio Base
realizzata da Ericsson S.p.a. per conto di H3g S.p.a., ha riferito
che il Comune di Gessopalena ha deciso di resistere in giudizio
avverso il ricorso al Tar Abruzzo per l'annullamento del Regolamento
comunale concernente le installazioni delle antenne, con conseguente
condanna del Comune al risarcimento dei danni.
Il breve articolo si
conclude con una dichiarazione virgolettata del sindaco Andrea
Lannutti, che così recita:” Ci troviamo ad affrontare nuove
spese per responsabilità a noi estranee, cercheremo di rimettere
ordine su una vicenda gestita in modo anomalo cercando di
salvaguardare gli interessi del Comune e della legalità”.
L'attuale legale
rappresentante del comune di Gessopalena dichiara in primo luogo che
vi sono responsabilità nella gestione della procedura in
discussione. Il medesimo legale rappresentante si defila in ordine
alle responsabilità stesse ritenendole completamente estranee al
proprio operato ed a quella della maggioranza che amministra ora la
cosa pubblica a Gessopalena. Si da il caso, però, che la procedura
relativa all'impianto della Ericsson S.p.a. non è conclusa e che,
inoltre, se responsabilità vi sono, da addebitare a chi ha operato
prima dell' insediamento dell'amministrazione Lannutti, le stesse
vanno accertate e sanzionate sotto tutti gli aspetti, con particolare
riguardo a quelli disciplinari, amministrativo-contabili ed
eventualmente penali. Inoltre è bene ricordare che la tutela degli
interessi della comunità gessana, nel rispetto dei principi di
legalità, non si può fermare alla costituzione in giudizio avverso
il ricorso al Tar della Ericsson sopra menzionato, ma riguarda anche
e soprattutto la valutazione circa la necessità o meno di
costituirsi in giudizio, avverso il ricorso della Ericsson al
Consiglio di Stato, per l'annullamento della sentenza del Tar Abruzzo
del febbraio 2014 che ha definito abusiva la realizzazione del citato
impianto. E' di tutta evidenza che non coltivare quest'ultimo ricorso
dinanzi al Consiglio di Stato può comportare l'accoglimento delle
ragioni del ricorrente con conseguente riconoscimento del silenzio
assenso invocato dalla Ericsson e, quindi, vedersi negate le ragioni
del ricorso al Tar Abruzzo, contro il quale il Comune si è
costituito, con le relative conseguenze circa il grave risarcimento
del danno preteso dalla suddetta Società. Se ciò si dovesse
verificare ci troveremmo di fronte ad una responsabilità
dell'amministrazione per non aver tutelato fino in fondo gli
interessi della collettività, con gravi ripercussioni sul magro
bilancio comunale.