martedì 13 gennaio 2015

ANTENNA IN LOCALITA' ATRIENA: NUOVO CAPITOLO

A pagina 21 del quotidiano Il Centro del 10 gennaio 2015 è apparso un articolo dal titolo “Antenne ad Atriena: no del Comune, l'Ericsson va al Tar”.
L'articolista nel riassumere le vicende della procedura in atto, relativa al suddetto impianto, sfociato nella nota sentenza del Tar Abruzzo del febbraio 2014, che tra l'altro ha definito abusiva la Stazione Radio Base realizzata da Ericsson S.p.a. per conto di H3g S.p.a., ha riferito che il Comune di Gessopalena ha deciso di resistere in giudizio avverso il ricorso al Tar Abruzzo per l'annullamento del Regolamento comunale concernente le installazioni delle antenne, con conseguente condanna del Comune al risarcimento dei danni.
Il breve articolo si conclude con una dichiarazione virgolettata del sindaco Andrea Lannutti, che così recita:” Ci troviamo ad affrontare nuove spese per responsabilità a noi estranee, cercheremo di rimettere ordine su una vicenda gestita in modo anomalo cercando di salvaguardare gli interessi del Comune e della legalità”.
L'attuale legale rappresentante del comune di Gessopalena dichiara in primo luogo che vi sono responsabilità nella gestione della procedura in discussione. Il medesimo legale rappresentante si defila in ordine alle responsabilità stesse ritenendole completamente estranee al proprio operato ed a quella della maggioranza che amministra ora la cosa pubblica a Gessopalena. Si da il caso, però, che la procedura relativa all'impianto della Ericsson S.p.a. non è conclusa e che, inoltre, se responsabilità vi sono, da addebitare a chi ha operato prima dell' insediamento dell'amministrazione Lannutti, le stesse vanno accertate e sanzionate sotto tutti gli aspetti, con particolare riguardo a quelli disciplinari, amministrativo-contabili ed eventualmente penali. Inoltre è bene ricordare che la tutela degli interessi della comunità gessana, nel rispetto dei principi di legalità, non si può fermare alla costituzione in giudizio avverso il ricorso al Tar della Ericsson sopra menzionato, ma riguarda anche e soprattutto la valutazione circa la necessità o meno di costituirsi in giudizio, avverso il ricorso della Ericsson al Consiglio di Stato, per l'annullamento della sentenza del Tar Abruzzo del febbraio 2014 che ha definito abusiva la realizzazione del citato impianto. E' di tutta evidenza che non coltivare quest'ultimo ricorso dinanzi al Consiglio di Stato può comportare l'accoglimento delle ragioni del ricorrente con conseguente riconoscimento del silenzio assenso invocato dalla Ericsson e, quindi, vedersi negate le ragioni del ricorso al Tar Abruzzo, contro il quale il Comune si è costituito, con le relative conseguenze circa il grave risarcimento del danno preteso dalla suddetta Società. Se ciò si dovesse verificare ci troveremmo di fronte ad una responsabilità dell'amministrazione per non aver tutelato fino in fondo gli interessi della collettività, con gravi ripercussioni sul magro bilancio comunale.